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La musicoterapia in infanzia

di Redazione PianetaMamma - 20.07.2009 Scrivici

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La musicoterapia è una disciplina che utilizza un mediatore corpo sonoro al fine di migliorare la qualità di vita della persona, mirando a stabilire un rapporto saldo tra paziente e musicoterapista

La musicoterapia è una disciplina che utilizza un mediatore corpo sonoro al fine di migliorare la qualità di vita della persona, mirando a stabilire un rapporto saldo tra paziente e musicoterapista.

In realtà la musicoterapia non rappresenta un paradigma unitario, bensì un insieme di tecniche con origini e sviluppi indipendenti, con analogie e differenze profonde, che sono applicate con finalità preventiva, riabilitativa e terapeutica a diversi quadri clinici,

sia in infanzia che in età adulta.

Per utilizzare le parole di uno dei padri fondatori di questa disciplina, l’argentino Rolando Omar Benenzon

“la musicoterapia è una disciplina paramedica che usa il suono, la musica e il movimento per produrre effetti regressivi e per aprire canali di comunicazione che ci mettano in grado di iniziare il processo di preparazione e di recupero del paziente per la società."

In infanzia l’ambito di applicazione più documentato è quello relativo ai Disturbi Pervasivi dello Sviluppo, con particolare riferimento alla

sindrome autistica, alla disabilità motoria, al Ritardo Mentale, ma anche a patologie organiche, come le paralisi cerebrali o alle anomalie genetiche, come la sindrome di Down.

In tutti i quadri clinici caratterizzati da turbe relazionali e difficoltà di comunicazione l’utilizzo di uno strumento musicale, anche fatto con del materiale semplice, purchè sicuro,

si pone come una sorta di oggetto transizionale

, per utilizzare un concetto di Winnicott, cioè un ponte tra il bambino ed il terapeuta, creando un’area intermedia di esperienza all’interno della quale il processo comunicativo e l’espressione delle emozioni possono essere facilitate.

L’incontro con lo strumento diventa pertanto incontro con un universo espressivo che appartiene al bagaglio culturale collettivo ed individuale.

L’utilizzo di uno strumento tra il piccolo paziente ed il musicoterapeuta, avvenendo all’interno di una relazione empatica, diventa catalizzatore di una sintonizzazione emotiva, come direbbe Daniel Stern, in grado di facilitare l’emergere di quegli “affetti vitali”, quel senso del Noi che appaiono drammaticamente congelati nelle patologie dello spettro autistico. E’ soprattutto in questi quadri che un coinvolgimento attivo del bambino, come avviene nella seduta di musicoterapia, è in grado di contrastare la passività e la stereotipia, caratteristiche tipiche di questa patologia.

Nella disabilità e nella patologia di origine organica la musicoterapia favorisce lo sviluppo della motricità, della comunicazione e del linguaggio, inserendosi all’interno del processo riabilitativo come una preziosa risorsa per potenziare le capacità del paziente, per migliorare la sua qualità di vita, dal punto di vista personale ed interpersonale.

Le potenzialità di questa disciplina sono da attribuirsi pertanto

all’utilizzo di un metodo di intervento non verbale,

generalmente riconosciuto come il mezzo elettivo di intervento sul bambino in età pre-linguistica, all’interno di una relazione empatica tra il piccolo paziente ed il musicoterapeuta

Dott.ssa Isabella Ricci
Psicologa

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