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Come pulire gli occhi dei bambini e dei neonati

di Dott ssa Teresa De Monte - 05.04.2016 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Come pulire gli occhi ai bambini ? I consigli della pediatra se il piccolo ha gli occhi arrossati, appiccicosi o se soffre di congiuntivite allergica o batterica

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Come pulire gli occhi ai bambini

La pulizia degli occhi di un neonato e dei bambini è semplice e importante allo stesso tempo, perché delicati e bisognosi di essere puliti almeno una volta al giorno per evitare infezioni e arrossamenti. Se gli occhi del neonato possono essere puliti con una garzina sterile, inumidita con soluzione fisiologica, le speciali salviettine monouso, reperibili in commercio, specifiche per la pulizia delle palpebre e delle ciglia, sono indicate nel bambino più grande.

Per una corretta pulizia degli occhi del neonato, la garza deve essere passata delicatamente lungo la palpebra del bimbo, dall'angolo interno verso quello esterno, cercando di rimuovere tutti i residui di secrezione lacrimale.

Occhi arrossati

Se gli occhi sono arrossati si lasciano cadere 3-4 goccie di soluzione fisiologica nell’angolo interno dell’occhio, evitando di toccare la parte infiammata, oppure possiamo usare, al posto della fisiologica, acqua semplice purchè bollita, l’acqua di camomilla o di eufrasia, sempre bollite e raffreddate, ad azione rinfrescante. La camomilla, in alcuni occhi, può causare irritazioni da contatto della pelle intorno all’occhio, per cui è sempre preferibile chiedere prima un parere al pediatra che vi darà il migliore consiglio. Per ogni occhio una garza diversa, così da evitare un possibile contagio da passaggio di infezioni da un occhio all’altro. Terminata la pulizia, si asciugano il contorno esterno dell’occhio e le palpebre del piccino, ma sempre con accurata delicatezza. 

Occhi appiccicosi

Può capitare, specie al mattino, gli occhi del neonato o del bambino anche grandicello risultino appiccicosi, incrostati, cisposi e che non riescano a sollevare le palpebre, ad aprirsi. Questo avviene perché il dotto lacrimale essendo chiuso blocca le lacrime facendole ristagnare all’interno. Per liberare il canale viene consigliato di effettuare un massaggio rotatorio sul naso, e più specificamente nell’angolo interno dell’occhio, procedendo poi alla normale pulizia quotidiana degli occhi.

In alcuni casi il ristagno delle lacrime nel dotto lacrimale provoca infezione e favorisce l’arrossamento di uno o di entrambi gli occhi e in questo caso sarà il pediatra a suggerire il da farsi e a consigliare il collirio più adatto da utilizzare.

Come pulire gli occhi in caso di congiuntivite

Se nonostante la pulizia quotidiana gli occhi del vostro piccolo si sporcano molto spesso, se è presente un muco filante, se nel punto interno della palpebra inferiore si forma un puntino giallo il pediatra deve essere consultato, ci si potrebbe trovare di fronte a un’infezione in atto che va trattata con gli appositi presidi medici. A volte possiamo trovarci di fronte alla congiuntivite, un problema comune nei bambini, fin dai primi mesi di vita. Sole, vento e inquinamento, aria secca negli ambienti domestici, manine sporche che puliscono gli occhi, ma anche un semplice raffreddore, sono i principali eventi che possono infastidire gli occhi delicati dei piccoli.

Ecco come ci si dovrebbe comportare

  • Se la congiuntivite colpisce il neonato si manifesta con un gonfiore o una infiammazione della congiuntiva ed è solitamente causata dal dotto lacrimale bloccato, un canalino che sotto la pelle va dal bordo della palpebra inferiore in corrispondenza dell’angolo interno dell’occhio fino all’interno del naso. Alla nascita è presente al suo interno una valvola, che con la crescita, apre il canalino nasolacrimale. Nei casi di ostruzione del canalino l’occhietto appare lacrimoso con la palpebra inferiore arrossata e screpolata, spesso pieno di secrezione mucopurolenta che incolla gli occhi e li rende appiccicosi.

A volte la congiuntivite neonatale è causata da un’infezione batterica o virale, dovuto al passaggio nel canale del parto al momento della nascita. Per questo motivo a scopo preventivo, alla nascita, tutti i neonati sono trattati con soluzioni antisettiche o con antibiotici instillate negli occhi. 
 Nel caso della più comune congiuntivite neonatale, basta lavare gli occhi con acqua sterile (soluzione fisiologica) 3 o 4 volte al giorno fino alla soluzione del problema e massaggiare con l’indice la zona di cute tra l’angolo dell’occhio e la radice del naso per aprire il canale lacrimale ostruito.

Solo se, nonostante queste precauzioni, l’occhio si infetta, il pediatra prescrive un collirio antibiotico.

Congiuntivite allergica

Se la congiuntivite è allergica, la forma stagionale acuta si manifesta in primavera e in estate ed è causata prevalentemente dallesposizione ai pollini e alle graminacee, mentre la forma cronica, persiste durante tutto l’anno. Questa variante è scatenata per lo più dal contatto con allergeni presenti nell’ambiente domestico come le polveri di varia origine e il pelo di animali.

Il sintomo predominante della congiuntivite allergica è un prurito oculare e perioculare più o meno intenso, rossore, bruciore, lacrimazione.
 Il pediatra o l’oculista possono prescrivere un collirio adatto al quadro, ma è senza dubbio molto importante proteggere gli occhi dall’esposizione ai raggi solari, anche con gli occhiali, perché il sole può far aumentare il fastidio e peggiorare il quadro.

I bambini affetti da asma e altre allergie sono più predisposti a sviluppare congiuntiviti allergiche.

Congiuntivite batterica

Se è di origine batterica si distingue dalla congiuntivite allergica per la caratteristica secrezione giallognola che fa diventare gli occhi appiccicosi, soprattutto al risveglio. Molto spesso si associa a raffreddore o influenza. In questo caso una pomata o le gocce antibiotiche sono la regola dopo una accurata visita degli occhi dall’oculista o dal proprio pediatra. Durante la terapia il bimbetto non va al nido o alla scuola materna per evitare di contagiare i suoi coetanei. Può tornare a scuola se la secrezione purulenta è cessata del tutto.

Talvolta, il bruciore e l’arrossamento oculare, soprattutto se compaiono spesso, possono essere sintomi di disturbi visivi come la miopia e l’ipermetropia: per questo, se la congiuntivite non si risolve in tempi brevi la visita oculistica è la regola. Se è dovuta a un virus l’infiammazione è provocata da virus, in particolare l’Adenovirus, e dai due Herpes virus, l’Herpes simplex e l’Herpes Zoster.

Si manifesta in modo acuto, improvviso, di solito colpisce entrambi gli occhi. Si presenta con una secrezione di tipo acquoso piuttosto abbondante con tendenza a diventare prima bianca e densa, e poi giallastra e vischiosa, quando, come spesso capita, si associa un’infezione di tipo batterico.

L’infezione solitamente guarisce da sola e i farmaci se somministrati servono più che altro a ridurre i sintomi. A seconda dei casi, la cura può prevedere l’uso di colliri antibiotici (per prevenire le sovrainfezioni batteriche), di colliri contenenti sostanze antinfiammatorie e, nel caso sia implicato un Herpes virus, di colliri a base di farmaci antivirali. Il modo migliore per evitare il diffondersi del contagio è osservare alcune norme igieniche come lavarsi bene le mani, non toccare gli occhi con le mani sporche, non usare fazzoletti o asciugamani altrui. Utile l’uso di occhiali da sole per ridurre la fotofobia (fastidio alla luce). La congiuntivite virale si trasmette facilmente tramite la via occhio- mano-occhio, ma è possibile anche attraverso secrezioni come colpi di tosse e muco nasale.

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