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Allergie alimentari e non: come riconoscerle e cosa fare

di Ingrid Busonera - 14.05.2019 Scrivici

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Le allergie alimentari, sia nei bambini che negli adulti, sono sempre più diffuse, ma grazie ai passi della scienza è possibile riconoscerle subito e mettere in atto le terapie giuste

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Allergie alimentari nei bambini

Le allergie alimentari, sia nei bambini che negli adulti, sono sempre più diffuse, ma grazie ai passi della scienza è possibile riconoscerle subito e mettere in atto le terapie giuste.

Dei bambini tra o e 5 anni, uno su 20 soffre di allergie alimentari,10 su 100  sono  sensibili a acari e polvere, e dal 2 al 6% soffre di asma allergica.

Video: Allergie alimentare nei bambini

In questo video la Dott.ssa Federica Rota, allergologa, ci parla delle più frequenti allergie nei bambini. Come comportarsi e come prevenirle

Ma cos'è l'allergia?

L'allergia è una reazione esagerata da parte dell'organismo verso un alimento o un'altra sostanza che solitamente è inoffensiva e non genera alcun tipo di reazione, causando disturbi di diverso genere e interessando diverse aree dell'organismo.

Il bambino si sensibilizza (ha una reazione in questo caso allergica) verso dei determinati alimenti o altre sostanze come punture di insetti, pollini, farmaci, pelo di cane e/o gatto, acari della polvere ecc, per una risposta di difesa dell'organismo; pare che gli alimenti che scatenano piu' spesso sensibilita' siano latte, uova, formaggio, pesce ed alcuni tipi di frutta e verdura.

Cosa accade quando il bambino si sensibilizza ad una determinata sostanza?

L'organismo del piccolo inizia a produrre anticorpi IgE che favoriscono la liberazione dell'istamina (una sostanza contenuta in alcune cellule del sangue e dei tessuti, chiamate granulociti basofili e mastcellule), come risposta alla reazione allergica,  e gli effetti possono essere diversi:da una semplice orticaria (la pelle puo' apparire secca e con chiazze) fino allo shock anafilattico.

Quando sospettare un'allergia?

I primi campanelli d'allarme sono la comparsa immediata di disturbi sulla pelle (rush cutaneo), nelle vie respiratorie (raffreddore e asma ma anche starnuti insistenti o nasino chiuso), agli occhi (congiuntivite o rinite), nelle vie digestive (vomito, diarrea, mal di pancia) o, progressivamente, tutti assieme (reazione anafilattica) a contatto con la stessa sostanza; in quel caso la mamma deve consultare immediatamente il pediatra che, se confermera' il sospetto, prescrivera' tutti gli accertamenti del caso

Naturalmente per diagnosticare un'allergia vanno eseguiti degli esami, questi sono il test della rezione cutanea chiamato prick test e il dosaggio sul sangue degli IgE della sostanza sospetta o ancora il Phadiatop infant, un test che con un prelievo di sangue permette di escludere l'allergia con un'attendibilita' quasi pari al 100%, e se il disturbo è respiratorio devono essere effettuate le prove di funzionalità respiratorie (spirometria) per riconoscere l’asma bronchiale.

Al bambino allergico (ma a tutti i bambini) va evitato rigorosamente il contatto col fumo di tabacco.

Il fumo passivo in gravidanza, durante l’allattamento e negli ambienti chiusi favorisce la comparsa dell’allergia nel bambino a rischio mentre il fumo attivo negli adolescenti favorisce anche l’asma. Il bambino con allergia accertata ad alimenti o a farmaci non deve assumere mai l’alimento o il farmaco incriminato perchè l'allergia a volte puo' avere esiti letali (vedi shock anafilattico).

Allergia alimentare

Nella maggior parte dei casi le reazioni sono immediate: da pochi minuti a due ore circa dal pasto che contiene le proteine allergizzanti e le prime manifestazioni di allergia alimentare sono quelle a carico dell’apparato digerente: vomito, diarrea o mal di pancia che compaiono dopo l’assunzione di un cibo come per esempio latte o uova. Tra gli altri disturbi anche la dermatite atopica, tipica nei bambini soprattutto durante i primi 12 mesi di vita, può aggravarsi a seguito di una ipersensibilità allergica agli alimenti. Si deve pensare ad una allergia alimentare quando l’eczema compare o si aggrava quando il bambino assume un determinato cibo

Per scoprire se il bambino è allergico a un alimento quindi, il pediatra dovra' fare un accurato studio della sua storia clinica, prendendo informazioni sulle allergie in famiglia, sui tipi di reazione che ha avuto con determinati alimenti, che tipo di reazione ecc, facendo quindi un esame obiettivo. Per poter confermare l'allergia dovra' prescrivere al bimbo alcuni  esami, come le prove cutanee ovvero prick test, cioè apporre sulla pelle del braccio l’alimento o un estratto da esso derivato e pungere la pelle con una punta che ha precedentemente attraversato la sostanza da esaminare

Se questo test fosse impossibile da eseguire per via delle irritazioni estese e gravi tipiche della reazione allergica stessa, può essere opportuno ricorrere alla ricerca nel siero, con tecniche opportune come il RAST, di anticorpi IgE specifici per gli allergeni che si sospettano come causa dei sintomi allergici.



E' importante comunque sapere che nè il prick test nè i RAST permettono di diagnosticare un'allergia. Questi esami hanno solo un valore obiettivo e aiutano, con le altre informazioni prese dal pediatra, a creare una sorta di lista di alimenti da escludere e selezionare per il test di scatenamento.

La certezza che un detto alimento scateni o no allergia si ha comunque con questa prova: eliminando dalla dieta l'alimento in questione per 2/3 settimane si verifica se i sintomi persistono o confermando i sospetti anche tramite il test di scatenamento.

E' possibile guarire da un'allergia alimentare?

L'unico modo per non rischiare una reazioni allergiche è escludere completamente l'alimento dalla dieta, integrando naturalmente i nutrimenti che vengono a mancare. Per l'allergia all'uovo si dovranno eliminare paste, gelati, dolci, per l'allergia al latte invece si dovranno escludere formaggi, yogurt, burro, gelati e far attenzione che non assuma neanche alimenti che contengano tracce di latte come caseina, prosciutto cotto o cioccolato.

Per alleviare i disturbi di rinite e o orticaria che possono persistere per un breve periodo anche dopo il cambio della dieta, puo' essere utile somministrare antistaminici per via orale e risolvere l'eczema con creme emollienti antinfiammatorie a base di cortisone.

La mamma dovra' prestare molta attenzione alle etichette di tutto cio' che si appresta a comprare, dallo shampoo (che puo' contenere uova!) alle creme cosmetiche o farmaci (spesso contengono latte) ecc.

C'è da dire che la maggior parte delle allergie alimentari si risolvono spontaneamente nei primi tre/sei anni di vita. E' importante quindi farsi seguire d aun allergologo che monitorerà la situazione anno dopo anno e verificherà la persistenza dell'allergia.

Cosa fare se il bambino ingerisce l'alimento cui è allergico?

Se il bimbo manifesta vari disturbi come gonfiore, orticaria,rinite e difficolta' respiratoria, si deve intervenire immediatamente con terapia con adrenalina, da iniettare subito e antistaminico e cortisone successivamente in Pronto Soccorso, per evitare l'insorgenza di sh0ck anafilattico, talvolta anche mortale.

Sara' bene quindi che la mamma porti sempre con se' le siringhe di adrenalina "salvavita" da utilizzare  questi casi.

Si può prevenire l'allergia?

Fondalmentalmente le allergie sono di carattere ereditario e genetico e si lasciano condizionare dai fattori ambientali ma non è possibile che insorgano per una determinata dieta della mamma o per dei fattori specifici; se il bambino è allergico avra' sicuramente familiarita' per sensibilita' a quel determinato alimento. Insomma i fattori ambientali possono acuire la sintomatologia ma non causare l'allergia.

Alimenti ricchi di di istamina o di sostanze istamino-liberatrici

  • Fragole, agrumi, banane, ananas, lamponi, avocado.
  • Pomodori, spinaci, fecola di patate.
  • Arachidi, noci, nocciole e mandorle.
  • Fave, piselli, ceci, lenticchie, fagioli.
  • Albume, formaggi fermentati, yogurt, lievito di birra.
  • Cioccolato, insaccati, alimenti in scatola, dadi per brodo.
  • Bevande fermentate (vino, birra), cola, caffè.
  • Crostacei, frutti di mare, pesce conservato (aringhe, alici, sardine, salmone, sgombri, tonno).

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