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I disturbi psicosomatici infantili

di Isabella Ricci - 11.02.2016 Scrivici

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I disturbi psicosomatici nei bambini possono essere ricondotti a tre categorie: digestione, respirazione e cutanei. Ecco cosa li provoca

In questo articolo

Disturbi psicosomatici nei bambini

I disturbi psicosomatici nei bambini, cioè quei disturbi per i quali vi è assenza di una causa organica in quanto tutti gli esami clinici sono risultati negativi, sono un insieme eterogeneo di manifestazioni sintomatologiche molto diffuse in infanzia.

Malattie psicosomatiche infantili

Queste malattie sono in parte attribuibili al fatto che in età pre-linguistica e in ogni caso finchè il linguaggio non è ancora padroneggiato completamente è facile che il disagio psichico venga manifestato prevalentemente attraverso il corpo e che quest’ultimo diventi il canale privilegiato di espressione dello stato psichico di un bambino piccolo.

L’incidenza massima di questi disturbi si ha a partire dai 2-3 anni di vita e si mantiene elevata nel corso dello sviluppo.

I disturbi psicosomatici possono essere ricondotti a tre macrocategorie: quelli riguardanti la digestione, quelli riguardanti la respirazione e quelli cutanei.

La malattia psicosomatica è anche un modo attraverso il quale i bambini richiedono in maniera velata l’attenzione di noi adulti, che non significa soltanto bisogno di accudimento fisico, ma qualità emotiva e coerenza all’interno del rapporto

Disturbi psicosomatici della digestione

Per quanto riguarda questa categoria, i disturbi più rappresentativi sono le coliche. Esse sono un fenomeno che si manifesta nei primi tre mesi di vita, perciò sono anche dette “coliche del terzo mese”.

Iniziano in genere dopo il pasto, nel tardo pomeriggio-sera, protraendosi nella notte; il bambino comincia a piangere e ad agitarsi. Si calma se viene cullato o se viene offerto il seno. Le coliche hanno frequenza pluriquotidiana per settimane, per poi rimettersi spontaneamente.

In determinati casi esse sembrano correlate a difficoltà di digestione del latte. Le coliche si associano talvolta a gravidanze vissute con forte ansia e angoscia: questi bambini nascono tonici, ipervigili e molto ricettivi agli stimoli esterni, come risposta psicosomatica all’ansia materna.

Asma psicosomatica bambini

Relativamente alla sfera respiratoria, i principali problemi riscontrati sono asma e laringospasmo.

  • Asma e tosse psicosomatica

La prima è piuttosto diffusa entro i primi tre anni di vita. La sua eziologia ha sia aspetti organici che aspetti funzionali; infatti si scatena spesso in concomitanza di fattori allergenici, tipo polvere, pelo di animali, ma la crisi non si verifica soltanto in loro presenza: essa avviene se si sommano fattori psicologici ed ambientali. Essa, diffusa dal secondo semestre, si manifesta come una broncocostrizione reversibile, con possibile fischio dopo l’espirazione, e difficoltà respiratorie. Esiste sia in forma acuta, cioè attacco improvviso con dispnea e sensazione di soffocamento, sia in forma cronica, con un’evoluzione progressiva e fenomenologia con crisi periodiche che si ripetono nel tempo.

  • Laringospasmo

Il laringospasmoè un disturbo parossistico che di solito compare dal secondo anno di vita. Consiste in una convulsione respiratoria e può avere due forme: pallida e cianotica. Nel primo caso dopo aver emesso un breve grido il bambino diventa pallido e cade in sincope. Spesso sopraggiunge un attacco convulsivo. La crisi è in genere scatenata dalla paura, dal dolore o da un evento traumatico. Nella forma cianotica invece il bambino si arrabbia per una frustrazione o per la mancata realizzazione di un desiderio, inizia a singhiozzare, entra in iperventilazione, poi in apnea, diventa blu e cade a terra, a volte con delle convulsioni toniche.

In presenza di questi disturbi è fondamentale l’accertamento neuropsichiatrico per la diagnosi differenziale con l’epilessia, ottenibile grazie al tracciato dell’elettroencefalogramma (EEG). In genere il laringospasmo consegue sempre ad un evento emotigeno identificabile. Inoltre la crisi si presenta quasi sempre all’interno del nucleo familiare e spesso in presenza della stessa persona, a sottolineare la matrice relazionale del disturbo. La madre in genere rinuncia a qualsiasi rimprovero o contrarietà per paura che si scatenino le crisi e diventa molto apprensiva.

Disturbi psicosomatici della pelle

Infine per ciò che concerne la sfera cutanea i disturbi più rappresentativi sono l’eczema e l’alopecia.

  • Eczema

S tratta di una dermatite che compare di solito a 5-6 mesi, sulle guance e sul collo per poi estendersi a tutto il corpo. Il bambino avverte prurito e si gratta energicamente causandosi escoriazioni e ferite. E’stata accertata la predisposizione genetica per questo tipo di disturbo, che se non si sviluppa come reazione allergica è in genere riconducibile alla sfera psicosomatica.

La pelle infatti rappresenterebbe il confine tra il mondo interno ed il mondo esterno e di qui il disturbo andrebbe ad assumere una connotazione simbolica di generale difficoltà di individuazione del Sé all’interno del rapporto madre-bambino, dovuta alla presenza di una madre ipersollecita che non considererebbe i bisogni di autonomia di quest’ultimo.

  • Alopecia

L’alopecia infine, cioè la perdita dei capelli, si differenzia in totale ed areata, cioè a chiazze. Essa sembra associata a fattori psicogeni, in particolare carenze affettive, situazioni traumatiche o precoci esperienze di perdita, portatrici di forti ansia e stress. Come per tutti i disturbi psicosomatici, è un conflitto represso quello che si esprimerebbe attraverso il corpo nel sintomo.

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