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Poesie di Carnevale da far recitare ai bambini

di Emanuela Cerri - 07.02.2018 Scrivici

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Poesie di Carnevale per bambini più belle da recitare o da raccontare come favole

In questo articolo

Poesie di Carnevale per bambini

Per prepararci degnamente a questa festa allegra insieme ai bambini, pubblichiamo una raccolta di poesie e filastrocche di Carnevale da far recitare ai bimbi o da recitare loro come fossero ninna nanne o favole. Le filastrocche poi sono dei giochi verbali e ritmici molto raccomandati dagli educatori per favorire l'apprendimento ludico e creativo dei più piccoli.

Poesie di Carnevale per la scuola d'infanzia

Il Carnevale è una festa che mette allegria e colora le giornate dei bambini. Alla scuola dell'infanzia i più piccoli si preparano a questa festa con i disegni da colorare, ma soprattutto con le poesie e le filastrocche da recitare, o da incorniciare in deliziosi lavoretti da mostrare in famiglia. Ecco alcuni esempi di poesie di Carnevale per la scuola d'infanzia.

Le mascherine di B. Marini

Siam le belle mascherine

tutte allegre e profumate

siamo vispe e birichine,

misteriose come fate.

Noi sappiamo chi siete voi

che ridendo ci guardate.

Dite un po’ chi siamo noi?

Oh, giammai lo indovinate!

Siam le belle mascherine

che vi portano allegria

che non fan nulla di male…

Viva viva il carnevale!

Il vestito dell'amicizia

Arlecchino, poverino

non aveva vestitino.

Ogni bimbo gli ha portato

un pezzetto colorato

e la mamma gli ha cucito

un bellissimo vestito.

E’ di tanti bei colori

come tanti sono i cuori,

che han donato la letizia

con un gesto d’amicizia.

da Le stagioni ed. Leonardo

Poesie di Carnevale per la scuola primaria

Sono tante le attività  da proporre ai bambini della scuola primaria per far vivere loro l'atmosfera di questa festa: dai lavoretti alle poesie e filastrocche. Componimenti in rima o poesie semplici per raccontare il Carnevale e da far trascrivere e recitare ai bambini. Ecco qualche esempio:

Carnevale di Carlo Goldoni

La stagion del Carnevale

tutto il Mondo fa cambiar.

Chi sta bene e chi sta male

Carnevale fa rallegrar.

Chi ha denari se li spende;

chi non ne ha ne vuol trovar;

e s’impegna, e poi si vende,

per andarsi a sollazzar.

Qua la moglie e là il marito,

ognuno va dove gli par;

ognun corre a qualche invito,

chi a giocare e chi a ballar.

Carnevale

Che fracasso!

Che sconquasso!

Che schiamazzo,

mondo pazzo!

E’ arrivato Carnevale

buffo e pazzo,

con le belle mascherine,

che con fischi, frizzi e lazzi,

con schiamazzi,

con sollazzi,

con svolazzi di sottane

e di vecchie palandrane,

fanno tutti divertir.

Viva, viva Carnevale,

che fischiando,

saltellando,

tintinnando,

viene innanzi e non fa male;

con i sacchi pieni zeppi

di coriandoli e confetti,

di burlette e di sberleffi,

di dispetti,

di vestiti a fogge strane,

di lucenti durlindane,

di suonate, di ballate,

di graziose cavatine,

di trovate birichine!

Poesie di Carnevale per bambini piccoli

Il Carnevale è una festa che unisce grandi e piccini, ma per i bambini piccoli è un appuntamento imperdibile per lasciarsi andare al divertimento, all'allegria, al gioco e alle feste in tema. E quali sono le regole del Carnevale da rispettare? Travestirsi, giocare e recitare, da tradizione, una bella poesia di Carnevale. E anche i più piccoli, a scuola o casa, possono essere coinvolti con un componimento che faccia apprezzare loro questo momento magico dell'anno. Ecco qualche esempio di poesia adatta ai più piccoli:

Pagliaccio di Ugo Betti

Ed ecco un flauto si mette a suonare.

Allora un pagliaccio rosso

coperto di campanellini

esce a ballare con lazzi ed inchini!

E tenta una capriola…

fa finta di farsi male…

ride…

Si rizza con un salto mortale!

Poi s’arrampica, come fa il gatto

per acchiappare i pipistrelli!

E poi fa finta di ruzzolare,

perchè ridano tutti quanti.

U. Betti

Le Mascherine di Attilio Cassinelli

Balanzone gran dottore,

Pantalone gran signore,

Arlecchino e poi Brighella, ecco

arriva Pulcinella.

Furbe, vispe e biricchine…

benvenute mascherine!!

Poesie di Carnevale di Gianni Rodari

Se dovessero chiederci quale scrittore di poesie e filastrocche ci è rimasto più impresso dai tempi della scuola, non avremmo dubbi nel rispondere "Gianni Rodari".

Specializzato in testi per bambini e ragazzi e tradotto in moltissime lingue, fu uno dei principali teorici dell'arte di inventare storie. Anche in occasione del Carnevale sono tante le poesie e filastrocche scritte dal grande maestro.

Viva i coriandoli di Carnevale di Gianni Rodari

Viva i coriandoli di Carnevale,

bombe di carta che non fan male!

Van per le strade in gaia compagnia

i guerrieri dell’allegria:

si sparano in faccia risate

scacciapensieri,

si fanno prigionieri

con le stelle filanti colorate.

Non servono infermieri

perché i feriti guariscono

con una caramella.

Guida l’assalto, a passo di tarantella,

il generale in capo Pulcinella.

Cessata la battaglia, tutti a nanna.

Sul guanciale

spicca come una medaglia

un coriandolo di Carnevale.

Il gioco dei se di Gianni Rodari

Se comandasse Arlecchino

il cielo sai come lo vuole?

A toppe di cento colori

cucite con un raggio di sole.

Se Gianduia diventasse

ministro dello Stato,

farebbe le case di zucchero

con le porte di cioccolato.

Se comandasse Pulcinella

la legge sarebbe questa:

a chi ha brutti pensieri

sia data una nuova testa.

Carnevale di Gianni Rodari

Carnevale in filastrocca,

con la maschera sulla bocca,

con la maschera sugli occhi,

con le toppe sui ginocchi:

sono le toppe d’Arlecchino,

vestito di carta, poverino.

Pulcinella è grosso e bianco,

e Pierrot fa il saltimbanco.

Pantalon dei Bisognosi-

Colombina, – dice, – mi sposi?

Gianduia lecca un cioccolatino

e non ne da niente a Meneghino,

mentre Gioppino col suo randello

mena botte a Stenterello.

Per fortuna il dottor Balanzone

gli fa una bella medicazione,

poi lo consola: – E’ Carnevale,

e ogni scherzo per oggi vale.

Pranzo e cena di Gianni Rodari

Pulcinella e Arlecchino

cenavano insieme in un piattino:

e se nel piatto c'era qualcosa

chissà che cena appetitosa.

Arlecchino e Pulcinella

bevevano insieme in una scodella,

e se la scodella vuota non era

chissà che sbornia, quella sera.

Filastrocche di Carnevale per bambini

Il Carnevale è tra le feste più allegre, colorate e "canterine" dell'anno. Ai bambini piace travestirsi e trasformarsi nei loro personaggi preferiti, fare scherzi a compagni di scuola e amici, e recitare poesie e filastrocche in rima. Ecco alcuni esempi di filastrocche allegre da far imparare ai bambini per festeggiare il Carnevale.

Il girotondo delle maschere di Gaida

E' Gianduia torinese

Meneghino milanese.

Vien da Bergamo Arlecchino

Stenterello è fiorentino.

Veneziano è Panatalone,

con l'allegra Colombina.

Di Bologna Balanzone,

con il furbo Fagiolino.

Vien da Roma Rugantino:

Pur romano è Meo Patacca.

Siciliano Peppenappa,

di Verona Fracanappa

e Pulcinella napoletano.

Lieti e concordi si dan la mano;

vengon da luoghi tanto lontani,

ma son fratelli, sono italiani.

Le maschere di Carnevale di Attilio Cassinelli

Arlecchino ti presento

tutte toppe ma contento.

e Brighella suo compare,

cosa pensa di brigare?

Scaramuccia faccia buffa

sempre pronto a far baruffa.

E Tartaglia che non sbaglia,

quando canta non tartaglia.

Meneghino che, pian piano,

va a passeggio per Milano

che è venuto da Paris.

e Pierrot vediamo qui

Vuoi sapere chi è costui?

Peppe Nappa, proprio lui

Pulcinella saggio e arguto

che da Napoli è venuto.

E Gianduia piemontese

che di tutti è il più cortese.

Da Bologna ecco che avanza

Balanzon dalla gran panza.

Tutti insieme fan colazione

e chi paga è Pantalone!

Filastrocca di Carnevale di Gabriele D'Annunzio

Carnevale vecchio e pazzo

s’è venduto il materasso

per comprare pane e vino

tarallucci e cotechino.

E mangiando a crepapelle

la montagna di frittelle

gli è cresciuto un gran pancione

che somiglia a un pallone.

Beve e beve e all’improvviso

gli diventa rosso il viso,

poi gli scoppia anche la pancia

mentre ancora mangia, mangia…

Così muore Carnevale

e gli fanno il funerale,

dalla polvere era nato

ed in polvere è tornato.

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