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Ricette fatte con il latte materno: formaggio e non solo

di Emanuela Cerri - 11.03.2010 Scrivici

Uno chef americano ha fatto il formaggio usando il latte materno della moglie, con risultati poco soddisfacenti, ma non è certo il primo ad essersi cimentato nell'impresa

E' di oggi la notizia di uno chef di New York, Daniel Angerer, che con il consenso della moglie, produttrice della materia prima, ha utilizzato un po' del suo latte per provare a creare del formaggio.
L'esperimento non pare riuscitissimo dato che le cavie che hanno assaggiato il Milk Mummy cheese lo hanno definito troppo 'scivoloso' e con un retrogusto di sottaceti. Essendo lo chef del ristorante Brasserie Klee, Daniel ha fatto assaggiare il formaggio anche ai suoi clienti.
Angerer comunque non è stato il primo, e di certo non sarà l'ultimo, a sperimentare l'uso del latte umano per creare ricette.

sapevo di molte mamme che ritrovandosi molto latte, lo hanno conservato e poi ci hanno cucinato dolci e altro da proporre in famiglia, ma certo l'idea che uno chef lo proponga a terzi è bizzarra, soprattutto se i clienti non sono al corrente di ciò che stanno mangiando.

Prima di Angerer proprio in Italia c'è chi aveva sperimentato la panificazione a base di latte umano. Qualche mese fa l'artista Franca Formenti coinvolse Gabriele Bonci, maestro dell'arte bianca in Italia nela provocazione di utilizzare il latte di una madre di colore, quindi latte (bianco) di donna nera per nutrire il benestante uomo bianco mentre i clandestini spesso restano intrappolati nella spirale del lavoro nero.
La maternità, che accomuna tutte le donne di ogni colore, viene così a far luce sulla piaga sociale del lavoro nero. Il tutto attraverso il gesto antico e riunificante della panificazione. Questo panino al latte umano, dalla forma di una brioche siciliana, di un seno quindi, è stato venduto all'asta per beneficenza.

Anche Hans Locher, chef del ristorante Storchen, nella cittadina svizzera di Winterthur, sostenne di utilizzare latte di donna (beurre manié) per lo Zürcher Geschnetzeltes, un tipico spezzatino di vitella con cipolle e funghi, e grazie al particolare ingrediente si poteva raggiungere "il nirvana palatale". Il cuoco è convinto che il latte umano sia molto meglio di quello bovino e ha così messo a punto una serie di ricette e pubblicato un'inserzione su un giornale tedesco per riuscire a trovare moderne balie in grado di offrirlo offrendo loro quasi dieci euro al litro.
In soccorso alle tesi del cuoco svizzero, arriva il gruppo animalista inglese Peta (People for the ethical threatment of animals) con una proposta-choc: facciamo il gelato non più con il latte bovino ma con quello materno. Primo perché il latte materno sarebbe molto più sicuro di quello animale. Poi, perché le mucche che «come tutti i mammiferi, producono latte solo durante e dopo la gravidanza, non verrebbero ingravidate forzatamente, per fornire costantemente latte». «L'utilizzo di latte bovino per il gelato è un pericolo per la salute dei clienti. I prodotti lattiero-caseari sono collegati al diabete giovanile, ma anche ad allergie, stipsi, obesità, oltre ai tumori alla prostata e alle ovaie».

E torniamo al formaggio: prima di Angerer balzato oggi agli onori delle cronache, c'è addirittura un'azienda casearia che lo ha fatto prima di lui e produce le petit singly, formaggio prodotto con latte umano. È una piccola azienda casearia francese che ha deciso così di riprendere una tradizione ancestrale e per questo recluta anche neo mamme dai 25 ai 45 anni

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