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10 ragioni per non picchiare i figli

di Redazione PianetaMamma - 29.03.2016 Scrivici

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Molti psichiatri, sociologi ricercatori, e genitori raccomandano di non usare le punizioni corporali: ecco perché non bisogna picchiare i bambini

Perché non bisogna picchiare i bambini

La nostra utente dany ci segnala un interessante riflessione dello studioso americano Jan Hunt sull'educazione dei figli e sul perché non bisogna picchiare i bambini.

In Svezia e in Norvegia è illegale per un genitore, insegnante, o chiunque altro picchiare un bambino. In alcuni stati e province, picchiare è illegale solo per un maestro. In tutte le zone del Nord America, la punizione corporale da parte di un genitore, finché non è pesante, è ancora vista da molti come disciplina necessaria, e condonata, o addirittura incoraggiata.

Durante vari anni scorsi, molti psichiatri, sociologi ricercatori, e genitori hanno raccomandato di mettere al bando le punizioni corporali dei bambini. La ragione più importante secondo il Dr. Peter Newell, coordinatore dell'organizzazione End Punishment of Children(EPOCH)1-Stop alla Punizione dei Bambini, è che "tutte le persone hanno il diritto alla protezione della loro integrità fisica, e i bambini sono anche loro delle persone."

E allora ecco un elenco di motivi per cui non si devono picchiare i figli.

1. Picchiare i bambini insegna a questi ultimi a diventare a loro volta persone che picchiano gli altri. Da numerosi studi e ricerche è emersa una diretta correlazione tra le punizioni corporali subite nell'infanzia  e il comportamento violento o aggressivo di giovani e adulti. Da piccoli, praticamente tutti i peggiori criminali sono stati regolarmente minacciati e percossi. È nell'ordine naturale che i bambini imparino atteggiamenti e comportamenti tramite l'osservazione e l'imitazione dei loro genitori, nel bene e nel male. Perciò è responsabilità dei genitori dare esempio di empatia e saggezza

2. In molti casi di cosiddetto "cattivo comportamento", il bambino sta semplicemente rispondendo nel solo modo che gli è possibile, in base all'età e all'esperienza, alla negazione dei suoi bisogni fondamentali. Tra questi bisogni ci sono: dormire e nutrirsi adeguatamente, la cura di allergie nascoste, aria pulita, esercizio fisico e libertà sufficiente per esplorare il mondo intorno a sé.

Ma il suo bisogno maggiore consiste nel ricevere amore e attenzione assoluta da parte dei suoi genitori. Purtroppo, di questi tempi, solo pochi bambini ricevono abbastanza tempo e dedizione, perché i genitori sono spesso stanchi e distratti e mostrano troppo poca comprensione e pazienza nei confronti del bambino. È veramente ignobile punire un bambino che in realtà si limita a reagire in modo naturale alla disattenzione verso i suoi bisogni e ai suoi desideri fondamentali. Per questa ragione non solo la punizione alla fine è inefficace, ma è anche chiaramente ingiusta

3. I castighi distolgono il bambino dall'imparare come risolvere i conflitti in modo umano ed efficace. Come ha scritto l'educatore John Holt, "Quando facciamo paura a un bambino noi fermiamo di colpo il suo apprendimento." Un bambino punito è tutto concentrato interiormente sui propri sentimenti di dolore di rabbia e vendetta, e così viene privato della possibilità di risolvere i problemi in maniera creativa. Quindi un bambino punito impara poco come gestire o prevenire simili situazioni in futuro

4. "Chi non usa la verga, rovina suo figlio" sebbene sia una frase citata spesso, è di fatto una interpretazione distorta dell'insegnamento Biblico. Sebbene la "verga" sia menzionata molte volte nella Bibbia, solo nel Libro dei Proverbi questo termine è usato in connessione con il ruolo dei genitori. Infatti i metodi severi della disciplina di Re Salomone condussero suo figlio Rehoboam, a diventare un dittatore oppressivo e tirannico che solo per poco sfuggì alla morte per lapidazione a causa della la sua crudeltà. Nella Bibbia non esiste alcun sostegno alla disciplina severa al di fuori dei Proverbi di Salomone. Gesù diceva che i bambini erano vicini a Dio e avevano bisogno di amore, mai di castighi

5. Le punizioni compromettono il legame tra genitori e figli, perché è contro natura provare amore verso chi ci ferisce.

Un autentico spirito di collaborazione come tutti i genitori desiderano può fondarsi solo su un forte legame basato su sentimenti di reciproco amore e considerazione. I castighi anche qualora sembrino funzionare possono produrre solo superficialmente un buon comportamento basato sulla paura, che potrà mantenersi fino a quando il bambino sarà abbastanza cresciuto per riuscire a fare resistenza. Al contrario la cooperazione basata sul rispetto dura per sempre, portando a molti anni di reciproca felicità mentre il bambino cresce e i genitori diventano più anziani

6. Molti genitori non hanno mai imparato nella loro infanzia che ci sono modi positivi di relazione coi bambini. Quando le punizioni non ottengono i risultati voluti, e il genitore è ignaro di metodi alternativi, le punizioni possono aggravarsi con azioni più frequenti e pericolose contro il bambino

7. La rabbia e la frustrazione che non possono essere espresse in condizioni di sicurezza da un bambino vengono immagazzinate interiormente. La rabbia accumulata per molti anni, potrà manifestarsi come uno shock per i genitori il cui bambino adesso si senta abbastanza forte per esprimere questa collera. È possibile che i castighi sembrino produrre un "buon comportamento" durante i primi anni, ma sempre a caro prezzo, che sarà pagato dai genitori e dallasocietà insieme, quando il bambino entrerà nell'adolescenza e non appena sarà adulto

8. Gli scapaccioni assestati sul sedere, una zona erogena nell'infanzia, possono stabilire nella mente del bambino una correlazione tra il dolore e il piacere sessuale, e creare difficoltà alla persona adulta. Gli annunci sui giornali 'alternativi' del genere "Voglio essere sculacciato" attestano le tristi conseguenze di questa confusione di dolore e piacere. Se un bambino riceve poca attenzione parentale eccetto quando viene punito, questo fonderà ulteriormente i concetti di dolore e piacere nella mente del bambino.

Un bambino in una tale situazione avrà poca autostima, pensando di non meritare niente di meglio

9. Le punizioni corporali esprimono il messaggio sleale e pericoloso della "legge del più forte", che è ammissibile ferire gli altri, purchè essi siano più piccoli e meno potenti di quanto sei tu. Il bambino allora conclude che è lecito maltrattare bambini più giovani o più piccoli. Quando diventerà adulto, proverà poca compassione per quelli meno fortunati di lui, e avrà paura di quelli che sono più potenti. Questo renderà difficile instaurare relazioni che abbiano un significato, così essenziali per una vita emotivamente appagante.

10. Poiché i bambini imparano dai modelli che i genitori rappresentano, le punizioni corporali esprimono il messaggio che picchiare è un modo giusto di esprimere i sentimenti e risolvere i problemi. Se un bambino non osserva un genitore risolvere i problemi in modo umano e creativo, può diventar difficile per se stesso imparare a fare altrettanto. Per questa ragione questi comportamenti parentali sbagliati spesso si tramandano alla generazione successiva.

Un'insegnamento gentile, sostenuto da solide fondamenta di amore e rispetto, è la sola via autentica ed efficace di portare a un comportamento lodevole basato su forti valori interiori, invece del superficiale "buon" comportamento basato solo sulla paura

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