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Ricerca: cause aborto spontaneo e dolore del feto

di Emanuela Cerri - 25.06.2010 Scrivici

Non è provato che i feti avvertano dolore nel grembo materno prima della 24esima settimana di gestazione: lo afferma uno studio inglese, mentre dei ricercatori italiani hanno capito le cause dell'aborto spontaneo

Non è provato che il feto avverta dolore nel grembo materno prima della 24esima settimana di gravidanza: lo afferma il Royal College of Obstetricians and Gynaecologists, sottolineando che prima di quella data il feto sarebbe 'sottosviluppato e come sedato', le connessioni cerebrali necessarie a sentire dolore non sono pienamente formate e l'ambiente dell'utero crea uno stato di sonno indotto, come quando si è privi di sensi.
'Il feto non sente dolore, in nessun senso, prima di quel termine'. Non si sa se tali affermazioni siano vere o meno, fatto sta che 24 settimane è prprio il termine legale dopo il quale non è più consentito abortire dalla legge britannica.

Un'altro studio italiano si è occupato della vita prenatale e ha esposto le sue conclusioni in questi giorni, stavolta per dare una risposta alle tante mamme che si sono viste dare la brutta notizia di un aborto spontaneo nelle prime settimane di gravidanza.
Un'equipe di ricercatori dell'Istituto Gaslini, dell'Ist e dell'Università di Genova ha identificato, infatti, un meccanismo che previene il rigetto del feto da parte della madre. Quando però questo risulta alterato, il feto viene aggredito dalle cellule killer e dagli anticorpi materni, e il risultato più frequente è l'aborto. "Ciascun individuo - ricordano i ricercatori - eredita metà dei suoi geni dalla madre e metà dal padre. Tra i geni ereditati, di particolare rilievo sono quelli che codificano gli antigeni di istocompatibilità Hla, molecole fondamentali per la risposta immunitaria, che scatenano il rigetto di trapianti da donatori non compatibili'. Ma allora perchè in gravidanza la madre non rigetta il feto, visto che la metà degli Hla fetali sono ereditati dal padre e quindi non sono compatibili? Cosa determina questa 'tolleranzà nei confronti del feto, un vero e proprio trapianto non compatibile? Le Treg sono in grado di bloccare la risposta immunitaria e quindi, nel caso della gravidanza, di impedire il rigetto del feto. Non era però chiaro con quale meccanismo fossero indotte le Treg in gravidanza. La risposta arriva proprio dai ricercatori genovesi coordinati da Maria Cristina Mingari professore di Immunologia dell'Università di Genova e Direttore dei laboratori di Immunologia dell'Ist, e da Lorenzo Moretta, direttore scientifico del Gaslini.

Fonte: leggo

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