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Radiazioni e TAC in gravidanza, quali i rischi?

di Ostetrica Barbara Colombo - 28.02.2018 Scrivici

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Fonte: Shutterstock
L'ostetrica ci spiega quali sono i possibili rischi delle radiazioni e TAC in gravidanza e quali esami si possono fare

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Radiazioni e TAC in gravidanza

Molte donne quando sono in gravidanza o sospettano di esserlo hanno il timore di eseguire alcuni esami per le radiazioni che essi contengono. Proviamo a fare un po' di chiarezza su cosa si possa fare e quali siano i rischi in caso di escuzione di tac e raggi in gravidanza.

Vorrei innanzitutto chiarire che cosa sono le radiazioni e che cosa possono provocare nel corpo umano (a prescindere dalla gravidanza. Queste radiazioni sono chiamate raggi X e sono piccole particelle in grado di passare il corpo umano da parte a parte per fissare l’immagine che ci interessa su uno schermo. Sono particelle talmente piccole che non possiamo accorgerci di ciò che accade. A seconda della potenza di queste radiazioni i danni nella composizione e nella crescita delle cellule possono essere più o meno importanti. Per i due esami che abbiamo citato, le radiografie e le TAC, possiamo dire che hanno un potere leggermente più forte della radiazione normalmente presente nell’ambiente.

Radiografie prima della gravidanza

Ma che cosa accade al corpo che subisce le radiazioni in una donna che sta ad esempio cercando una gravidanza? Normalmente nulla, ovvero non si hanno evidenze che per una dose di raggi X ottenuta da ad esempio una radiografia dal dentista ci siano dei danni. La fertilità non ne risulta compromessa e anzi è suggerito di eseguire proprio tutti gli esami o trattamenti che implicano l’uso di raggi X prima della ricerca della gravidanza. Chiaramente non dobbiamo metterci a fare radiografie come delle matte per controllare la qualunque, solo se viene richiesta possiamo affrontarla senza problemi.

Vi faccio un altro esempio di esame che viene proprio eseguito prima della gravidanza e che contiene una quota (anche se bassissima) di raggi X: la sonoisterosalpingografia. Quell’esame che serve per vedere la pervietà delle tube quando si cerca di rimanere incinta invano.

Il liquido che vi viene iniettato contine lievi dosi di radiazioni, che servono perché possa essere visto fisicamente colare dalle tube. Non è un esame rischioso e anzi in alcuni casi è proprio indispensabile farlo.

Radiografie ad inizio gravidanza

Se parliamo però di una gravidanza iniziale, quindi nei primi tre mesi, dobbiamo fare un discorso differente. Da quanto abbiamo capito le radiazioni sono in grado di provocare danni nella composizione e nella struttura delle cellule, possiamo capire quindi che in gravidanza non sono proprio il massimo.
Questo perché, innanzitutto ovulo e spermatozoo sono due cellule anch’esse e possono subire delle alterazioni, e soprattuto il bimbo che si sta sviluppando può avere dei danni della fase di sviluppo degli organi interni. Non stiamo parlando quindi dei primissimi giorni di gravidanza in cui l’embrione è ancora un agglomerato di cellule, ma delle fasi successive quando inizia l’organogenesi, quindi la formazione vera e propria degli organi interni.

TAC prima della gravidanza

Tutto quello che abbiamo fino ad ora detto per le radiografie dobbiamo estenderlo e moltiplicarlo per le TAC. Se è piuttosto chiaro di solito a cosa serva la radiografia ed è anche piuttosto conosciuto il fatto che emettano radiazioni, sulla TAC non sempre ci si rende conto che non solo emette raggi ma anche con intensità più forte rispetto alla radiografia.

Per intenderci la TAC è quell’esame che ci vede sdraiate su un lettino che viene infilato in un tubo (chiuso o aperto) per visionare l’interno del nostro corpo. Rispetto alle radiografie semplici è in grado di costruire delle immagini tridimensionali del corpo e degli organi e quindi è più indicata in alcuni casi, come ad esempio valutare se abbiamo qualcosa a livello di organi interni molli come il cervello, il fegato o lo stomaco e possono addirittura creare ricostruzioni in movimento di quanto viene osservato, per capire l’evoluzione che una particolare malattia ha avuto in quella persona.

Per fare tutto questo utilizza una dose di raggi X, sinonimo di radiazioni ionizzanti, leggermente più alta rispetto alla radiografia classica, il che aumenta in maniera proporzionale anche i rischi.

Non ci sono particolari utilizzi di questo esame nella popolazione generale femminile quindi prima della gravidanza non vi è alcuna necessità (salvo appunto casi particolari) di eseguirne una.

TAC in gravidanza

La TAC in gravidanza non viene praticamente mai utilizzata, perché non vi sono assolutamente necessità di valutare la crescita del bambino attraverso questa metodica, infatti possiamo usare una fonte priva di raggi come l’ecografia per fare tutto ciò.

Se dovesse capitare di fare una TAC in gravidanza o prima ancora che sappiate di aspettare un bimbo, mi sento di potervi tranquillizzare,  nel senso che i danni dell’organogenesi possono sicuramente avvinere ma una sola singola TAC magari lontano dalla pancia non è in grado di causare alterazioni così importanti.

Radiazioni in gravidanza

E arriviamo quindi alla conclusione, a capire come comportarci con le radiazioni in gravidanza. Il concetto di base resta: se possibile evitare l’esposizione alle radiazioni ionizzanti in gravidanza è meglio farlo.

Quindi tutte le cure dentistiche, gli esami strumentali come la mammografia ecc sarebbe meglio eseguirli prima della ricerca di un bambino.

Qualora non sia possibile evitare la radiografia o la TAC all’addome è molto importante che comunichiate agli operatori (anche se normalmente sono loro a chiedere) che siete in gravidanza, in questo modo loro possono tarare la macchina con la minor dose di radiazioni possibile. Ho sottolineato all’addome perché radiografie e TAC eseguite nel primo trimestre di gravidanza lontane dalla pelvi non sono pericolose per lo sviluppo del bambino.

Inoltre mi preme sottolineare che, come sempre e come giustamente sottolina una frase molto conosciuta “è la dose che fa il veleno”, ovvero se dovesse capitare di dovervi sottoporre ad esami che usano radiazioni una sola volta in gravidanza non succede nulla.

L’importante è cercare di evitare l’esposizione ripetuta a fonti di radiazioni ionizzanti.

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