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Gravidanza: gli esami indispensabili per viverla tranquillamente

di Emanuela _Cerri - 12.07.2013 Scrivici

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La gravidanza è un fatto del tutto naturale per una donna, non ci si deve sentire malate

In corso di gravidanza, analisi e visite periodiche, secondo le indicazioni del medico, rendono più tranquille circa la naturale evoluzione della gravidanza, ma permettono anche di scoprire eventuali patologie come l'anemia, il diabete gestazionale, le infezioni urinarie, la gestosi.

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Nella valutazione del referto degli esami non va dimenticato che proprio la gravidanza fa sì che alcuni valori come l'emoglobina possano discostarsi dai valori di riferimento. Molti laboratori evidenziano con un asterisco i valori 'diversi dal normale' ma non allarmatevi prima di farli vedere al vostro ginecologo che, in occasione delle visite periodiche, valuta gli esami eseguiti, prescrive eventuali terapie necessarie e prescrive gli esami da eseguire successivamente.


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ESAME URINE: un test molto semplice, che può dare informazioni importanti.
La presenza di eventuali infezioni delle vie urinarie (evenienza abbastanza frequente in gravidanza) può essere sospettata se i nitriti sono positivi, vi sono batteri e leucociti in grossa quantità. L'esame delle urine va ripetuto tutti i mesi e, se necessario, anche tutte le settimane nell'ultimo mese di gravidanza.

ESAMI SANGUE: se la donna non ha già eseguito l'esame del gruppo sanguigno e fattore RH, è necessario richiederlo all'inizio della gravidanza.
- Test di Coombs indiretto: se la madre è Rh negativo, è necessario conoscere il gruppo sanguigno del padre. Se questo é Rh positivo, il feto potrebbe essere a sua volta Rh positivo e quindi potrebbe crearsi un'incompatibilità Rh tra madre e feto. In questo caso la madre produce anticorpi contro l'antigene Rh che passano attraverso la placenta e distruggono i globuli rossi del feto, determinando la malattia emolitica del neonato (MEN)



- Emocromo completo: rileva la quantità, le dimensioni, le caratteristiche e il tipo delle cellule presenti nel sangue: globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Se i valori sono normali, è comunque necessario ripetere periodicamente l' emocromo nel corso della gravidanza, con lo scopo di verificare tempestivamente una eventuale tendenza all' anemia o la possibile insorgenza di altre patologie
- Elettroforesi delle emoglobine: è necessario eseguire quest' esame se dall'emocromo si rileva una microcitemia (volume piccolo dei globuli rossi) o se vi è il sospetto che la madre sia portatrice di anemia mediterranea (talassemia) o di qualche altra emoglobinopatia
- Sideremia: indica la quantità di ferro presente nel sangue
- Glicemia: l' unico esame per il quale sia veramente richiesto il digiuno. Misura la quantità di glucosio (zucchero) nel sangue. Se normale va, comunque, ripetuta periodicamente nel corso della gravidanza
- Creatininemia: è la quantità di creatinina presente nel sangue, un prodotto di rifiuto del metabolismo. Il suo aumento esprimeuna non ottimale funzionalità renale
- Transaminasi (AST - ALT): enzimi contenuti nel fegato; il loro innalzamento esprime una possibile sofferenza epatica
- HbsAg (Antigene Australia): indica la presenza nel sangue dell' antigene dell'epatite B, va eseguito solo una volta durante la gravidanza


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- Anti-HCV: si tratta del test per vedere se la madre ha anticorpi contro il virus dell'epatite C
- Toxo test: rileva la presenza di anticorpi contro la toxoplasmosi. (LEGGI)
La presenza di anticorpi di tipo IgG, con IgM negative, indica che la donna è immune. In tal caso non c'è più bisogno di ripetere l'esame e seguire le norme di prevenzione. Se invece il test è negativo, bisogna ripeterlo ogni 4-6 settimane fino al termine della gravidanza
- Rubeo test: rileva la presenza nel sangue di anticorpi contro la rosolia. Se il test risulta negativo, cioè non ci sono anticorpi, l'esame va ripetuto ogni 4-6 settimane fino al V° mese
- Anti-citomegalovirus (CMV): se la donna presenta IgG positive e IgM negative all'inizio della gravidanza, il test non si ripete più, mentre si ripete ogni 4-6 settimane se non c'è immunità
- Anti-HIV: è il test che dimostra la presenza nel sangue di anticorpi contro il virus dell'AIDS

 


PAP-TEST:

 

la maggior parte delle donne ha già eseguito un pap-test prima dell'inizio della gravidanza. Questo esame, di facile esecuzione e che non comporta nessun rischio per il bambino, va ripetuto se il precedente è stato effettuato da più di due anni (

 

LEGGI

 

)

 

TAMPONE VAGINALE:

 

intorno alle 35-37 settimane di gravidanza abitualmente si esegue un tampone vaginale e rettale per la ricerca dello streptococco beta-emolitico di gruppo B (GBS). Si tratta di un microbo che se presente nella vagina o nel retto potrebbe infettare il bambino durante il parto. Se l'esame rileva la presenza dello streptococco (che di solito non dà alcun sintomo alla madre), si esegue una profilassi antibiotica alla donna durante il travaglio ed eventualmente al neonato. Naturalmente, il tampone vaginale può essere eseguito per la ricerca di altri germi in qualsiasi altro periodo della gravidanza, in caso di sospetta infezione vaginale

 

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