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L'ecocardiografia fetale

di Ingrid Busonera - 19.02.2016 Scrivici

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Cos'è l'ecocardiografia fetale e a cosa serve? Tutto su questo esame che analizza a fondo il cuore del feto

In questo articolo

Ecocardiografia fetale

L'ecocardiografia fetale è un esame specifico e accurato che studia l'anatomia del cuoricino del bebè nel pancione, il medico può richiederlo quando esiste un rischio di malformazioni o patologie del cuore per ereditarietà, infezioni gravidiche o patologie materne, o per controllare più approfonditamente il cuore.

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Già durante l'ecografia morfologica che si esegue di norma intorno alla 20° settimana di gestazione, l'ecografo osserva il cuore e tutte le sue strutture, ma a volte è necessario fare un'indagine in più. A quel punto la donna viene indirizzata in un centro di II° livello dove viene eseguita l'ecocardiografia fetale. Non è un esame invasivo e serve per capire se il muscolo cardiaco si sta sviluppando correttamente e per escludere eventuali malformazioni e cardiopatie, già sospettate durante la morfologica o per alterazioni cromosomiche o solo per scrupolo nel caso siano presenti malattie materne.

Ecocardiografia fetale quando farla

Il ginecologo, in base alle informazioni materne o in base agli esiti della diagnosi prenatale e/o dell'ecografia morfologica, può decidere di fare seguire questo esame. In genere si richiede questo esame in caso di:

  • Infezioni e malattie della mamma

se la mamma ha contratto dei virus quali Citomegalovirus, Coxscakie o Rosolia, se è affetta da diabete di tipo 1 ed è insulino-dipendente, se sono presenti altre malattie materne come fenilchetonuria o altre malattie auto-immuni, se sono stati assunti farmaci teratogeni nel corso del 1° trimestre, se in famiglia ci sono casi di cardiopatie o malformazioni cardiache

  • Sospetta morfologica

se durante l'ecografia morfologica è emerso il sospetto di una cardiopatia congenita, se dall'amniocentesi è risultata un'alterazione cromosomica, se la translucenza nucale è superiore al 99° percentile, se la crescita del feto è rallentata, se si è registrata un'aritmia fetale (alterazione del battito cardiaco).

Anche nelle gravidanze gemellari monocoriali è consigliato eseguire uno studio accurato delle strutture cardiache dei feti

Ecocardiografia fetale a quante settimane

In genere questo esame si fa dopo l'ecografia morfologica e quindi non prima della 20° settimana.

Nei casi in cui esiste già un fattore di rischio (vedi cause materne) viene eseguita direttamente in concomitanza con la stessa morfologica. Prima della 20° settimana è sconsigliata perché non garantisce una diagnosi certa e precisa, mentre dalle 20 settimane in poi si può eseguire in qualunque momento

Come si esegue l'ecocardiografia fetale

Come una normalissima ecografia, sfrutta gli ultrasuoni e attraverso la sonda collegata all'ecografo permette di trasmettere le informazioni che verranno rimbalzate sul monitor mostrandoci le strutture cardiache. Non è pericoloso e nemmeno fastidioso sia per la mamma che per il bebè; dura in media sui 20/25 minuti se non ci sono condizioni sfavorevoli come bebè mal posizionato, poco liquido amniotico ecc. Ci sono due valutazioni: una primaria, che ne studia l'anatomia, e una secondaria, che ne studia la funzionalità e si esegue con l'ausilio del Doppler, colore e pulsato, per studiare i flussi sanguigni.

La sua funzione principale è di permettere uno studio accurato e pressoché completo dell'anatomia del cuore fetale.

Mentre con l'ecografia morfologica, che eseguono tutte le mamme, si studia la parte inferiore del cuore, ovvero quella occupata dagli atri e i ventricoli, con questo specifico esame si può esaminare anche la parte alta del cuore fetale, cioè quella costituita dall'aorta, dall'arteria polmonare e dalle valvole cardiache, avendo quindi la possibilità di scoprire gran parte delle patologie congenite che spesso sono proprio a carico di queste strutture. In pratica dà la possibilità di escludere o confermare eventuali presenze di cardiopatie congenite o malformazioni: con l'ecocardiografia possiamo scoprire fino al 90% delle malformazioni cardiache con una precisione di diagnosi del 90% (tuttavia è importante sapere che alcune patologie si sviluppano in epoca secondaria, cioè dopo che è stato eseguito l'esame, e che a causa della posizione sfavorevole del feto o di una eccessiva adiposità materna è possibile non avere una visione chiara delle strutture).
 

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