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La mamma rientra al lavoro: a chi affidare il bebè?

di Ingrid Busonera - 06.09.2019 Scrivici

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Fonte: Shutterstock
E' quasi arrivato il momento di rientrare al lavoro e la mamma deve decidere a chi sia meglio affidare il bebè: ecco quali potrebbero essere le scelte giuste e perchè

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A chi affidare il bimbo quando si torna a lavoro

E' arrivato il momento: il congedo di maternità è finito e presto torneremo a lavoro. Senza considerare i sensi di colpa, vogliamo soprattutto essere sicure che la scelta che prenderemo sarà la migliore per il nostro bambino.

La prima cosa sulla quale riflettere, però, è il nostro stato d'animo: è importante cercare di accettare serenamente il rientro a lavoro e convincersi che nostro figlio verrà affidato a persone amorevoli che si prenderanno cura di lui in nostra assenza. Non è importante la quantità di tempo che il bimbo passerà con la sua mamma, quanto la qualità del tempo passato assieme: se durante le ore che mamma e bebè passeranno assieme non mancheranno coccole, giochi e amore, il bimbo crescerà tranquillo e sereno.

Nella maggior parte dei casi si può scegliere tra tre possibilità:

  • affidarlo ai nonni o altri parenti, nel caso in cui questi siano presenti e abbastanza attivi da potersi prendere cura di un bebè;
  • affidarlo ad una tata (baby-sitter);
  • iscriverlo all'asilo nido;

Naturalmente ognuna di queste scelte ha i suoi pro e i suoi contro, sta alla mamma e al papà valutarli e cercare di capire qual è la situazione che più si adatta al proprio caso.

Affidare il bambino ai nonni

  • I pro: dal punto di vista affettivo è sicuramente la scelta migliore perché affidiamo il bimbo ad una persona di famiglia che lo ama. Inoltre il fatto che è la nonna/o ad accudirlo ci può trasmettere maggior sicurezza, serenità e tranquillità proprio come se il bimbo fosse con noi e fossimo noi ad accudirlo. Spesso i nonni sono disponibili “full-time”, quindi in caso di malattia improvvisa o imprevisto ci si può rivolgere a loro all'ultimo momento senza bisogno di preavviso. Anche dal punto di vista economico è senz'altro la soluzione più conveniente.
  • I contro: capita spesso che la donna affidando il bebè ai nonni, provi sentimenti di gelosia verso questi ed entri in competizione con la mamma o con la suocera. Questo perché la nonna, essendo appunto “nonna” e non una qualsiasi estranea che si prende cura del bambino, potrebbe avere la tendenza a sostituirsi alla mamma, diventando invadente, non rispettando le raccomandazioni sulla gestione del piccolo e modificando le regole su alimentazione, abbigliamento e abitudini e imponendo i suoi metodi educativi. Inoltre in questo caso non sempre i nonni sono disposti ad andare a casa della figlia/nuora quindi si dovrebbe spostare il bimbo in ogni situazione, malattia, brutto tempo ecc.

  • I pro: se ci serve un sostegno solo per qualche ora potrebbe essere la soluzione ideale perché il bambino in genere è più tranquillo tra le pareti domestiche e, nella maggior parte dei casi, si abitua presto alla presenza della tata che si alterna alla figura della mamma senza traumi. Tra gli altri vantaggi c'è senza dubbio il rispetto delle nostre indicazioni: la tata viene a casa ed è una persona preparata che rispetta le nostre condizioni e raccomandazioni, senza scontri o competizione, come avviene invece con i nonni.
  • I contro: prima di scegliere la tata è importante metterla alla prova in nostra presenza per qualche giorno, sia per far abituare il bambino, ma anche per essere sicure noi stesse che sia la persona giusta. Può capitare, inoltre, che la baby sitter si ammali e debba assentarsi per un periodo lasciandoci in difficoltà e costringendoci a cercarne un'altra all'improvviso o che trovi un altro lavoro più sicuro e ci abbandoni di punto in bianco. L'aspetto economico poi non è da sottovalutare: una tata non costa meno di 8,00 euro all'ora - a seconda delle città si arriva anche a 10 euro all'ora - e anche prendendo determinati accordi, buona parte del nostro stipendio verrà destinato al suo pagamento.

  • I pro: il personale è altamente qualificato e abbiamo la garanzia di affidare il nostro piccolo a delle puericultrici che sono in grado di prendersi cura di lui e di ascoltare le sue esigenze. Dal punto di vista igienico possiamo stare tranquille: le pappe vengono preparate in ambiente sicuro e i bimbi vengono cambiati ogni qualvolta ne hanno necessità senza rischiare di essere lasciati ore col pannolino sporco. I vantaggi dell'asilo nido non finiscono qui: molte strutture accettano i bebè già dal terzo mese di vita ed offrono un servizio per 5 o 6 giorni alla settimana, dalla mattina presto fino al pomeriggio, alcuni anche nei mesi estivi, chiudendo solo qualche giorno ad agosto. Dal punto di vista economico è senz'altro più conveniente di una tata: esistono degli asili comunali la cui retta varia a seconda del reddito della famiglia, facendo risparmiare alcune centinaia di euro rispetto a quello che si spenderebbe con la tata.
  • I contro: accedere ad un asilo nido comunale è difficilissimo, hanno la precedenza le famiglie meno agiate e con serie difficoltà. Se il bimbo si ammala ci si deve rivolgere comunque a qualcun altro (nonni o baby sitter) e, soprattutto durante il primo anno di nido, capiterà spesso che si ammali. Inoltre i neonati amano avere le cure esclusive e non gradiscono condividere con altri la persona che si prende cura di loro.

  1. Cercate di rientrare a lavoro serene senza sensi di colpa: il bimbo percepirà il vostro stato e ne risentirà.
  2. Prima del rientro a lavoro, lasciate ogni tanto il bimbo alla nonna o con un'amica o con qualche persona fidata per un'ora almeno, in modo che si abitui gradualmente alla separazione.
  3. Quando avrete scelto la figura che si prenderà cura del bebè, già qualche settimana prima del ritorno in ufficio, affidategli ogni giorno il bambino per una o due ore. Questo consiglio è valido anche nel caso in cui debba fare l'inserimento al nido: approcciarsi per una o due ore con le educatrici, per qualche giorno, aumentando di giorno in giorno la durata, lo aiuterà ad inserirsi tranquillamente e ad accettare la novità.
  4. Quando uscite per andare a lavoro, salutate il bimbo, coccolatelo ed andate tranquille. Se piange non tornate indietro. E' difficile a dirsi, ma vedere che la mamma tentenna e che torna indietro lo confonderà e lo farà star peggio. Piuttosto creiamo un rito: facciamo capire che la mamma esce ma poi tornerà dal suo piccolo, coccolandolo, salutandolo e rassicurandolo.
  5. Assolutamente da evitare le uscite di nascosto: il bimbo perderà fiducia nella mamma e avrà davvero paura di non vederla tornare!

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