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Bambini dei vip: usanze da non imitare

di Redazione PianetaMamma - 01.08.2013 Scrivici

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Privilegiati, pubblicitari, futuri sponsor di studi di psicanalisi e (forse) eterni complessati: sono i bambini dei vip

di Laura Losito

Privilegiati, pubblicitari, futuri sponsor di studi di psicanalisi e (forse) eterni complessati: sono i bambini dei vip, i piccoli che hanno ancora tutto da dimostrare, e dovranno per forza dimostrare qualcosa. Piccoli che un domani dovranno fare meglio dei genitori o agli occhi del pubblico vivranno sempre nella loro ombra, ma che intanto vengono già paparazzati agli eventi mondani, paludati nell'ultimo cappottino di Burberry e assistiti da un piccolo entourage di bambinaie e guardie del corpo. 


Se si parla di celebrities e di bambini, è davvero difficile stabilire cosa è genuino e cosa è pubblicitario. Parliamo, ad esempio, della corsa alle adozioni, capitanata dai coniugi Jolie-Pitt che sembrano aver preso il cosiddetto Terzo Mondo per una sorta di supermercato di piccoli esotici (GUARDA); certo, sempre meglio che lasciarli lì, in certe situazioni. 

Ma perchè appioppare loro nomi imbarazzanti che mai nessuno vorrebbe, questo resta inspiegabile. Tra Apple, Maddox e Zuma (ultimo figlio di Gwen Stefani) non si sa proprio cosa è peggio, per non parlare della nostrana Chanel. Certo, ogni nome bizzarro ha in se' una motivazione, talvolta anche sensata, ma forse ai vip bisognerebbe spiegare che è più o meno come la storia dei tatuaggi: belli fin che vuoi, ma ora ce li hanno tutti,  non hanno più nulla di alternativo, salvo rare eccezioni (LEGGI). 



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Esattamente come il nome strano, che da noi rievoca più il Verdone coatto di Viaggi di Nozze "Se t’uscisse fori un maschio, me piacerebbe chiamallo o Alan…o Kevin. Mejo Kevin" piuttosto che una personalità artistica e sofisticata. Altra usanza dei vip dopo il nome e il figlio adottivo, è naturalmente l'abbigliamento dei pargoletti. 

Posto che il figlio di una diva del cinema possederà quasi sicuramente solo abitini griffati e costosissimi a partire dal suo primo giorno di vita, difficilmente l'abbigliamento del bambino in pubblico sarà scelto a caso.

Talvolta il bambino, come l'animale domestico o il marito, viene visto dalla star in questione un pò come un accessorio. La gente ama vedere i propri idoli con in braccio i loro figli. Quindi, già che ci siamo, perchè non curare un minimo anche gli abbinamenti? Qualche tempo fa girava in rete una foto con Angelina Jolie che portava al braccio la Chloè Paddington Bag; nell'altro braccio aveva la figlia adottiva Zahara che indossava a sua volta una versione baby della Chloè Paddington Bag (potete vedere l'immagine qui sotto). Che poi le due Chloè, piccola e grande, bastassero a sfamare per un mese gli abitanti di un piccolo paese della nazione di provenienza della dolcissima Zahara, questo è ovviamente un dettaglio puramente speculativo.


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Suri Cruise resta la star del momento (LEGGI). Di tutti i bambini dei vip d'oltreoceano, forse lei è quella che viene più paparazzata. Se pensate a lei come alla classica bambina viziata, molto peggio della "figlia unica" che da piccoli disprezzavamo solo perchè aveva più giocattoli degli altri, dovreste ricredervi. Perchè Scientology, a cui è adepto suo padre Tom Cruise, proibisce addirittura di sgridare in alcun modo i bambini. Come faccia la piccola Suri ad imparare, per esempio, a non parlare con la bocca piena o parlare dei suoi bisogni fisiologici in pubblico, non si sa. 



I figli delle celebrities hanno un sacco di opportunità. Lauren Harris, che oggi è una graziosa e giovane donna, ha imparato a camminare dietro le quinte di un concerto degli Iron Maiden. Oggi ha un gruppo metal - che talvolta fa da spalla ad alcuni concerti degli Iron Maiden - date di concerti sull'agenda e album in uscita. La domanda è: qualcuno la prenderà mai sul serio? In quanti dimenticheranno che ha avuto un padre che le ha presentato produttori e discografici, e che forse le ha trovato un gruppo professionista con cui suonare, e che forse la aiuta anche a scrivere canzoni etc. etc.? Forse, nessuno

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